#1
A Cefalonia il motorino più diffuso è molto simile a un Ciao, o a un Benelli 50, però la sua marca è sempre Honda, un amico greco mi ha detto “Dev’essere perché qui siamo sul mare”, ho sperato non fosse una battuta, ma l’unica alternativa è che ci sia effettivamente un legame di natura tecnico-meccanica tra i cinquantini della Honda e le caratteristiche del clima isolano (i motori e le carene resistono meglio al salmastro?), o economica (un accordo tra la Grecia e il Giappone che ha fatto crollare i prezzi dei motorini Honda), o, ancora, politica (pessime relazioni tra Grecia e Italia, per cui vige un embargo per Piaggio e Benelli). Valutando tutto: temo fosse una battuta.
#2
Ecco la Top 11 dei paesi di Cefalonia, quella che potremmo definire La Nazionale: Trabliata, Svoronata, Fragata, Poriarata, Troianata, Simotata, Vlachata, Comitata, Pessada, Trapezaki e Fiskardo.
#3
Tra questi, il paese magico è Komitata: è incastonato tra i rigogliosi monti dell’interno, ha case a un piano, spesso dipinte di bianco, blu o giallo chiaro, nessuna senza un pergolato con uva bianca, nessuna senza una piccola foresta incolta intorno. L’unico bar reca la scritta “Sorry, we are closed” anche alle 18 del pomeriggio. Dai gelsi della piazzetta pendono trappole artigianali contro le vespe, ricavate da mezze bottiglie di plastica impregnate di liquidi dolciastri e colla a presa rapida, dove gli insetti catturati tentano con sforzi sempre più deboli di nuotare, imbrigliati nella melassa e solo in attesa di affogare. Passa un vecchio sdentato che ride, indica il bar, congiunge le mani in orizzontale di taglio alla faccia, nel simbolo universale del sonno. Quelli del bar stanno a dormì!
#4
Una spiaggia famosa è quella di Kaminia, dove si dice vadano a deporre le uova le nostre amiche Caretta Caretta, le grandi tartarughe marine, ma ho trovato solo delle arance tagliate a metà.
#5
A Cefalonia i frequentatori più assidui sono russi e inglesi. I russi credono di essere sul mar Rosso. Gli inglesi sono buffi, come ogni volta che li si accosta, anche solo col pensiero, a un contesto mediterraneo.
#6
Presso l’incredibile lago sotterraneo di Melissani, la guida in barca illustra remando che
“Qui agua arriv’ cun curente soterrania da Argostoli. Agua salàt. Eh eh! E’ agua di màr, no di làg! Sette metr profònd. Quelle è stallatit. Quelle giù è stalagmìt. cinquemil’ anno. Quello è colòmb… Eh eh: piccion’ ! No colòmb Amèric’ ! Quell’ su: pipistrell’. In stallatìt’. Giorno: dorme. Notte: scende. O affoga in agua. Sette metr’ profònd.”
“Qui agua arriv’ cun curente soterrania da Argostoli. Agua salàt. Eh eh! E’ agua di màr, no di làg! Sette metr profònd. Quelle è stallatit. Quelle giù è stalagmìt. cinquemil’ anno. Quello è colòmb… Eh eh: piccion’ ! No colòmb Amèric’ ! Quell’ su: pipistrell’. In stallatìt’. Giorno: dorme. Notte: scende. O affoga in agua. Sette metr’ profònd.”
#7
A Cefalonia la radio, di solito serenamente misurata su autori locali non diversissimi da un Bruno Lauzi, può impazzire e trasmettere dal nulla un pezzo ska punk, di quelli festaioli, da cantare in coro saltando, e viene in mente l’infallibile assioma per cui quella musica è come la coda di toro: raccapricciante sempre, ma spagnola è peggio.
#8
Nella profonda conca di Myrtos, davanti a un mare trasparente, le grida rimbalzano sulle pareti del burrone e fanno eco. Nel silenzio della mattina, l’eco rimanda quelle delle bambine terrorizzate dal primo contatto col mare.
#9
Nel disperso paese di Atheras, il giovedi pomeriggio si brucia incenso in piazza, nei vicoli camminano tremolanti vecchie dagli occhiali enormi, e nell’unico bar, che non serve cibo, potete trovare una foto autografata ritrae Tom Hanks e Bruce Springsteen, seduti lì nel 1993, ai tempi di Philadelphia.
#10
A Cefalonia sono presenti milioni di capre: i nobili ovini scorrazzano incontrastati come padroni distratti; invadono i bordi delle strade, specie all’ora dell’aperitivo; discendono i crepacci con una naturalezza che annoda lo stomaco (è impossibile che non cadano!); evitano le automobili con maggiore perizia di gatti, donnole e serpenti; dalla profondità del loro sguardo si indovinano quella progettualità e quella lungimiranza che le porteranno, a breve, a dominare l’isola e l’intero Mediterraneo.