Nel decennio che ha unito l’anno 2010 al 2020 molti avvenimenti sono stati talmente imprevedibili da risultare surreali. Ad alcune notizie incredibili abbiamo da tempo fatto l’abitudine, e possiamo ormai considerarle come normale contorno del quotidiano: penso, che so, ai quattro anni in cui Donald Trump è stato in possesso della valigetta nucleare, o alla sentenza che ha indicato Marcello Dell’Utri come referente di Cosa Nostra a Milano fin dagli anni Settanta. Ma ci sono altri avvenimenti del decennio appena terminato che potrebbero risultare, se ci guardassimo indietro, ancora effettivamente impensabili.
Se ve lo avessero detto prima, anche solo una manciata di anni prima, avreste creduto possibile vedere il Principe Emanuele Filiberto arrivare secondo a Sanremo cantando – insieme a Pupo e al tenore Luca Canonici – un’appassionata canzone d’amore dedicata all’Italia?
Se vi avessero detto che Giuliano Pisapia, avvocato già eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista, sarebbe diventato nel 2011 sindaco di Milano, ci avreste creduto?
E, andando avanti lungo il decennio, avreste creduto che duecentotrentadue deputati del PDL (allora coalizione di maggioranza) avrebbero votato che Karima El Mahroug, aka Ruby Rubacuori, era effettivamente la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak? Che la nave da crociera Costa Concordia si sarebbe fracassata sugli scogli dell’Isola del Giglio nel tentativo di fare un “inchino”, provocando trentadue vittime? Che la salma di Mike Bongiorno sarebbe stata trafugata senza motivo apparente, e poi, altrettanto misteriosamente, fatta ritrovare? Che nel cuore di Genova sarebbe crollato il ponte Morandi, provocando quarantatre vittime? Avreste creduto, se ve lo avessero detto prima e se non vi foste chiamati David Quammen, a una pandemia mondiale causata – tra gli altri – da un pangolino?
Ora che abbiamo appreso dal decennio appena trascorso la lezione sulle infinite e a volte sconcertanti possibilità del reale, ecco dieci fatti improbabili su cui adesso nessuno scommetterebbe nulla, ma che potrebbero avvenire nel decennio prossimo:
2021: un uomo cambia idea dopo una discussione su Facebook
Ci sono voluti diciassette anni, ma alla fine succede davvero. Che i commenti sotto quel post siano molto strani è chiaro da subito: non ci sono gare a chi azzecca la battutina più sagace, o a chi maschera meglio la citazione (colta e pop al tempo stesso); niente insulti a cuor leggero, né beffe, né indottrinamenti, e quasi chiunque interagisce con gli altri come se dietro i loro commenti non ci fosse solo una tastiera, ma proprio un essere vivente. Nessuno che salga in cattedra, o irrida, o censuri, o cerchi di riportare sulla retta via nessun altro. Ogni commento, incredibilmente, sembra privo di certezze assolute. E alla fine accade il miracolo. Un utente, tale Franco Rossi, al termine della discussione, commenta senza alcuna ironia: “Dopo averci riflettuto un po’, ho cambiato il mio punto di vista. Grazie”.
2022: calano in media di quattro euro gli affitti delle cantine nei centri storici
L’onda lunga della devastante pandemia che ha stremato tutti lascia anche qualcosa di buono. Dal momento che l’ormai stabile assenza di turisti impedisce la speculazione sugli immobili, e persuasi – dopo una serie di incontri con papa Bergoglio e alcuni militari argentini – che prezzi meno assurdi potrebbero addirittura convincere i cittadini effettivi a tornare, i multiproprietari di appartamenti e fondi nei centri storici delle città d’arte si decidono ad abbassare i prezzi degli affitti. Fino a ieri andava così: l’agente immobiliare ti accompagnava a visitare i ventidue metri quadri di monolocale ammobiliato senza finestre con soffitto di un metro e novanta; indicava il soffitto, indignato come te, e diceva “Vede? Era un garage. Poi è arrivato il condono. Questa è l’Italia”; già pronto a indossare il passamontagna e a scendere in piazza con lui, gli chiedevi: “E quanto costa?”. “Mille euro. E una mensilità va all’agenzia”. Adesso, una ricerca condotta da una prestigiosa università americana – con sede a Firenze, e proprietaria di circa ottocentoquarantasette tra stabili, cinema e musei – svela che, in media, il canone richiesto per la stessa tipologia di appartamenti è finalmente sceso a novecentonovantasei euro.
2023: il sangue di San Gennaro si scioglie a San Giovanni Rotondo
Surreale disavventura durante il celebre appuntamento con la magica fusione di sacro e profano che si tiene a Napoli ogni anno, puntuale come la revisione dei fumi della caldaia o l’apertura della caccia. Il Cardinale Aniello Criscuolo, come sempre, intima al sangue di sciogliersi, sperando che basti dirlo gentilmente. Irritato dalla ritrosia del sangue, usa parole più decise: e quello non si scioglie. Il Cardinale Criscuolo a quel punto s’infuria e minaccia il sangue di darlo in prestito per una settimana all’ingegner Francesco Esposito, detto Ciccillo ‘o Schiattacapre, e che poi se la vedessero loro: niente da fare, i testardi globuli rossi restano duri come il sasso. Disperati, i fedeli organizzano una processione a piedi fino a San Giovanni Rotondo (219 km), dove proprio all’ingresso della cittadina il sangue, terrorizzato alla vista della prima statua (su centododici totali) di San Pio, si squaglia all’istante.
2024: la Corsa dei Droni diventa una disciplina sportiva
Se mettiamo insieme: un motore che produce ronzii inutili e fastidiosi; connotati voyeuristici; canoni simbolici a metà tra la smania di controllo e la pretesa di libertà sfrenata, abbiamo tutti gli ingredienti perché la Corsa dei Droni diventi, fra le discipline sportive “motorizzate”, la più amata dagli italiani. A intuirlo è stato Mario Brillatore, ex imprenditore nel ramo degli oli solari e dei lenitivi da ustioni, che ha lanciato il format e stretto già importanti accordi commerciali: “Il nostro principale obiettivo è valorizzare l’Italia. Il Campionato Nazionale di Corsa dei Droni sarà un volano per il turismo e l’economia. I circuiti di gara saranno tracciati nel cuore dei centri storici e lambiranno i nostri grandi patrimoni monumentali. Sorvoleremo la Mole di Venezia, la Valle dei Templi in Costa Smeralda, il porto antico di Bologna. Nell’ultima gara l’arrivo sarà nel centro di Firenze, proprio sotto la Torre di Pisa. I piloti guideranno i droni dai nostri paddock, e gli spettatori potranno ammirare, insieme ai flying drones, i tesori artistici di grande appeal che ben conosciamo e che sono un asset importante di fronte al mondo”.
Il primo Campionato, previsto per il 2026 e già prenotato dall’emittente Dazn, è per il momento in forse a causa del veto espresso dai vertici vaticani (“Organizzare gare in cielo è quanto meno una mancanza di rispetto”, ha detto il Vicario del Papa) e dalla LIPP (Lega Italiana Protezione Piccioni).
2025; la svolta antiproibizionista del PD
In seguito alla prima, tragica discesa sotto la soglia del 10%, la guerra per bande all’interno del PD ha un vincitore del tutto inatteso: si tratta degli Anarcoliberisti, una corrente minoritaria i cui membri provengono dai variegati ambienti del liberismo economico, della storica lezione libertaria radicale e dell’insurrezionalismo armato. Nel dichiarare chiusi i lavori della prima assemblea direttiva, il nuovo segretario, esausto, ha proposto di fumare tutti insieme una cannetta, simbolo di rinnovata coesione e di partecipazione ricreativa.
– Grande! Facciamola, ma se è polline.
– Bene, segretario! Fumiamo anche noi, ma se è skunk.
– Ottima idea, ma rolla con due cartine a castello.
– A castello sprechi carta, meglio a bandiera.
– Non era meglio una birra?
– Ho proprio voglia di una cannetta, ma non schiacciamoci troppo tabacco a sinistra.
– Dobbiamo coinvolgere la società civile: chiamiamo a fumare anche gente dalla strada.
– Preferisco un purino.
– Si, ma senza fare i nostalgici.
– No, così prevale la sottocorrente radicale.
– Una cannetta è un asset importante, e può diventare un volano per l’economia.
– Bene la cannetta, ma cerchiamo un posto all’aperto.
– Ho un po’ freddino, meglio in macchina.
– Ma siamo in cinquantacinque…
– Andiamo alla stazione, sui binari morti, la facciamo su un treno abbandonato ascoltando Vasco Brondi.
– No, troppo leggera, perché non ci facciamo una pera?
– Aspettate, devo rispondere a una telefonata importante, è la Polizia, magari chiamano per darci la presidenza del Copasir.
2026; Giorgia Meloni lancia il referendum sul ripristino della pena di morte
Giorgia Meloni sceglie un lunedì di fine ottobre del 2025, con i social sospesi tra la sconnessione distratta dell’estate e il torpore dei focolari natalizi (dunque più che mai ricettivi e scattanti) per postare un video che fa scandalo: si vede un uomo dalla pelle scura che armeggia a notte fonda sulla porta della villetta di un artigiano brianzolo. Riesce ad aprirla. Si muove circospetto all’interno della casa. Le telecamere di sorveglianza lo perdono, ma lo ritrovano mentre corre in corridoio, con un orologio e una collana in mano, cercando di liberarsi del cane corso che gli sta facendo a brandelli la gamba destra. L’uomo riesce in qualche modo a restare in piedi, e comincia a prendere il cane a calci e pugni – si serve anche di alcuni soprammobili in ottone cromato che gli capitano a tiro – finché non riesce a raggiungere la porta e trascinarsi fuori dalla villetta.
Il video postato da Meloni è corredato da un testo che propone il ripristino della pena di morte. Il post supera i due milioni di like: è la prima volta che accade a un politico italiano.
Il video è un falso. È stato girato appositamente, ma lo si saprà solo una settimana dopo, quando non interesserà più a nessuno. Al referendum sul ripristino della pena di morte che si tiene a maggio 2026, vincono i SI con il 64% dei suffragi. La pena di morte è di nuovo in vigore, anche se la legge reca numerose postille atte a renderla operativa solo in situazioni estreme. “Questo è solo il primo passo! Solo il primo passo! Solo il primo passo!”, urla la leader del centro-destra alla folla festante di piazza San Giovanni a Roma, prima di essere trascinata via dal palco con la forza e portata al cospetto di una equipe di anestesisti.
2027; l’Inter vince la Champions League e poi fallisce
Dopo essere stata eliminata ai gironi per nove anni consecutivi, la squadra milanese si rende protagonista di un’impresa ai limiti dell’assurdo. Vincendo gli scontri contro Dinamo Kiev e Leverkusen , può permettersi di perdere, contro il Liverpool, entrambe le restanti sfide del girone. Dopo aver eliminato il Chelsea agli ottavi di finale – una coincidenza che fa tremare le vene ai polsi di tutti i tifosi, perfettamente memori della coincidenza con la cavalcata di diciassette anni prima – e l’outsider Valencia ai quarti, l’Inter di Vincenzo Italiano trova in semifinale il Real Madrid. L’incredibile 1-1 dell’andata al Bernabeu, con il Real che colpisce quattro traverse, e l’1-0 del ritorno con gol in mezza rovesciata del vecchio bomber di scorta Pinamonti, saldano il credito con la buona sorte che i nerazzurri avevano contratto con le merengues lungo gli amari, deprimenti anni Ottanta. Nel delirio dello stadio di San Siro, alla sua ultima partita (verrà demolito in estate per costruire un nuovo impianto avveniristico che, annunciano i club, “sarà un volano per l’economia e un asset importantissimo”), l’Inter approda in finale di Champions League, dove affronterà la Juventus. All’Estadio da Luz di Lisbona si gioca una finale contratta, tesissima. I giocatori appaiono frenati nella corsa, divorati dall’ansia. L’Inter gioca quasi un tempo con un uomo in più per l’espulsione del veterano juventino Cuadrado, ma non riesce ad andare oltre una leggera supremazia territoriale. Poi, a due minuti dalla fine, il capitano Barella recupera palla e dopo una percussione centrale in cui sembra dover cadere da un momento all’altro ma non cade mai, lascia partire un tiro di controbalzo che si infila sotto la traversa. La partita finisce con una mega rissa in campo, mentre nelle piazze di tutto il paese si scatena una guerriglia urbana che farà cinquemila feriti (duecento secondo le questure; settemila secondo gli juventini). Fanno il giro del mondo le immagini del dirigente della Juventus Nedved che, prima, mima il taglio della gola a un attonito presidente Zanetti, e poi si butta per terra come colpito da un fulmine. Le strade delle città italiane sono invase da migliaia di interisti seminudi, ubriachi, sanguinanti, che ancora all’alba si trascinano in giro come un esercito di morti viventi in estasi, urlando in coro “Barella!” sulle note di Tequila. Il loro giubilo avrà vita breve: già dopo la partita fanno scalpore le dichiarazioni di Italiano (“Sono milanista fin nel midollo, da quando ero bambino: una parte di me stasera soffre”) e del pilastro difensivo Bastoni (“È vero, ho firmato per la Juventus”). Niente, in confronto a una settimana dopo, quando il fondo arabo che detiene il 75% delle quote della società porterà i libri in tribunale presentando un passivo di bilancio da oltre due miliardi di euro – che rifiuta categoricamente di appianare – e decretando la scomparsa del marchio.
2028; è deciso: il ponte sullo Stretto si farà
Il 14 agosto 2028, decimo anniversario del crollo del Ponte Morandi e dunque data altamente simbolica, il governo convoca una conferenza stampa per presentare il nuovo, imponente, definitivo progetto per il Ponte sullo Stretto che collegherà Messina con Reggio Calabria, e la Sicilia al resto del continente. Prende la parola il ministro alle Infrastrutture, un geometra comasco pregiudicato per ricettazione. “Oggi è un grande giorno. Finalmente possiamo ultimare questo grande, necessario progetto. Il Ponte è un asset importante, e sarà un volano per l’economia. A proposito: che cazzo è “un volano”? Comunque. Nonostante le troppe voci di corridoio e i sospetti dei soliti disfattisti, siamo in grado di garantire che sulla costruzione del Ponte non permetteremo interferenze della criminalità organizzAHAHAHAHAH, ehm, scusate, scusAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA”. Si rende necessario l’intervento medico. La conferenza è rimandata al giorno successivo, stessa ora, altra maratona Mentana.
2029; Matteo Renzi diventa il Presidente della Repubblica più giovane di sempre
Finito il settennato di Mario Draghi, accade l’imponderabile: Matteo Renzi, dopo aver dichiarato più volte “Draghi è il miglior presidente possibile, io potrei al massimo servirgli il caffè” – affermazione virale al punto da aver portato alla nascita di un Movimento Caffeista all’interno del Senato – viene eletto con una maggioranza trasversale. Il voto segreto e l’assenza di qualsiasi dichiarazione da parte dei votanti, rendono l’elezione un capolavoro di anonimato. Renzi, eletto ad appena cinquantaquattro anni, è il più giovane Presidente della Repubblica della storia italiana. La prima comunicazione è stata “Sarò il presidente di tutti. Un ciaone a chi non mi ha votato”.
2030; approvato lo Ius Culturae
La rappresentanza politica progressista italiana sembra vicina allo stadio terminale. Il Partito Democratico si è sciolto ormai da qualche anno. La sua fine ha dato vita a tre nuovi soggetti, “i Riformisti”, “Centro Democratico” e “Asset Importante”, a loro volta divisi in numerose correnti. A sinistra è scomparso anche LeU, il partito che più si era battuto, in passato, per dare la cittadinanza ai bambini e ragazzi figli di immigrati, ma nati e cresciuti in Italia. Nel frattempo, una costola ribelle dei Comunisti di Marco Rizzo ha creato il Partito Rosso Verde, un soggetto nato per coniugare il socialismo reale con l’attenzione all’ecologia, che però riceve poche centinaia di voti, e solo nel collegio di Terni, in quanto considerato – per una incredibile serie di equivoci – espressione della squadra di calcio locale, rossoverde anch’essa.
In questo deserto atomico accade però qualcosa di inaspettato: Alessandro Tassoni, ex professore di storia omonimo di uno scrittore modenese del Seicento, conquista consenso crescente portando avanti con inspiegabile tenacia alcuni temi: tassazione progressiva (fino al 55% dei patrimoni oltre i dieci milioni di euro), cancellazione degli scudi fiscali e del segreto bancario, obbligo di tracciabilità dei pagamenti, tassa sulla plastica, raccolta differenziata da portare in media al 70%, fondi illimitati a solare, eolico e fotovoltaico, potenziamento della magistratura antimafia, aumento del 50% dei fondi alla scuola e alla sanità pubbliche, aumento del 50% dello stipendio degli insegnanti e degli infermieri, raddoppio aree verdi nelle città, graduatorie di distribuzione appartamenti sfitti, Ius Culturae. La lista Tassoni arriva al clamoroso risultato del 26% e risulta decisiva nell’approvazione della legge sullo Ius Culturae. Quasi un milione di ragazzi tra i tredici e i diciassette anni, nati o cresciuti in Italia, italiani a tutti gli effetti, diventano finalmente cittadini italiani. Secondo i sondaggi analitici effettuati dopo che avranno votato per la prima volta, la maggior parte di loro voterà a destra.